BREVE STORIA DEL NOSTRO CONSORZIO

Il Consorzio di tutela della IGP Pomodoro di Pachino nasce il 31 Agosto del 2002 ai sensi della legge nazionale sui Consorzi di Tutela, a seguito del riconoscimento ministeriale del marchio ad Indicazione Geografica Protetta al Pomodoro di Pachino. Nasce per valorizzare e promuovere tale prodotto, tutelandone la specificità e vigilando su usi impropri del nome “pomodoro di Pachino”, tali da poter ingenerare confusione nei consumatori.

Oggi riunisce le maggiori aziende produttrici del comprensorio pachinese, e si avvia a diventare un importante punto di riferimento per tutta l’economia agricola dell’estrema regione sud orientale siciliana. La campagna di pubblicità che quest’anno vedrà la luce, interessando alcuni importanti media a diffusione nazionale, rappresenta la forza di un organismo che, avvalendosi dell’aiuto del Ministero per le Politiche Agricole, riesce a concentrare risorse finanziarie importanti per dirigerle verso interventi la cui ricaduta ricade positivamente su tutto il comparto produttivo locale. Ad oggi il Consorzio di Tutela rappresenta lo strumento più importante per fronteggiare le difficili scommesse di un mercato globale, verso il quale il singolo produttore non ha alcun potere contrattuale.

La richiesta dell’I.G.P. Pomodoro è partita in un momento in cui l’agricoltura del nostro comprensorio in una fase molto importante sia per le dimensioni assunte dal settore (volume d’affari, circa 250 miliardi, 1000 aziende, 5000 addetti) che se pure di limitate dimensioni in un panorama più vasto a confronto con altre realtà terricole (vedi il litorale ragusano e la zona meridionale della Spagna) ma soprattutto per la notorietà acquisita sul campo nazionale ed anche all’estero. Non si pecca di presunzione se si afferma che attualmente il pomodorino di Pachino è il più famoso d’Italia e forse di tutta Europa.

Ciò perché nel nostro comprensorio si hanno delle condizioni pedoclimatiche uniche al mondo e delle acque di irrigazione con delle caratteristiche tali che le coltivazioni di pomodoro subiscono uno stress idrico con la conseguenza di avere una diminuzione di produzione per effetto del contenimento della pezzatura dei frutti con conseguente aumento del grado zuccherino, (espresso in gradi brix); aspetti questi essenziali della riconosciuta qualità del pomodoro di Pachino. Un altro aspetto da considerare è la reputazione ed il legame storico con il territorio. La qualità del pomodoro di pachino è dovuta ai caratteri intrinseci che lo contraddistinguono: Il sapore, la consistenza della polpa, la lucentezza del frutto, la consistenza e la lunga durata post-raccolta; requisiti riconosciuti dal consumatore che sempre più cerca sul mercato pomodoro di Pachino disposto a pagarlo 0,50 – 0,70 euro al kg in più rispetto ai pomodori di origine spagnola, olandese o provenienti da altre pur nobili zone di produzione nazionali ed anche di province e comini vicini (Scicli, S. Croce Camerin, Vittoria, Gela, Marsala, Partinico (Napoli), Cesena ed altre ancora. L’immagine di Pachino, si è imposta bene sui mercati, presso la grande distribuzione fino al singolo consumatore finale.

Va precisato, però, che i Pomodori di Pachino non sono diventati un costo maggiore per il consumatore, bensì hanno risposto alle sue esigenze nell’avere un prodotto particolare, di altissima qualità, ricchi sapore e di valore aggiunto; in pratica; buono, bello, fresco e sano, con in più tanti servizi, non ultimo quello di una corretta comunicazione sul prodotto, sul produttore, sul comprensorio. La notorietà che tale prodotto ha assunto su tutti i mercati nazionali ed esteri ci dà la soddisfazione di un così alto prestigio. Il riconoscimento dell’I.G.P. ci dà lo strumento giuridico per rivendicare la denominazione Pachino che può essere utilizzata per tutte le tipologie di pomodoro coltivate nel nostro comprensorio e perseguire penalmente chi si appropria, senza averne titolo, della denominazione Pachino.