IL POMODORO DI PACHINO SI ADATTA AL POST-COVID

Gli adeguamenti post-covid stanno riguardando davvero ogni aspetto del mercato. E grandi cambiamenti arrivano anche nel mondo del pomodoro pachinese. A spiegarlo è Salvatore Lentinello, presidente del Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino, che ha parlato di come l’ente di qualità sia impegnato nell’adattare gli attuali impianti produttivi al mutato scenario.
“Ovviamente l’impatto dell’emergenza COVID-19 c’è stato anche sul nostro prodotto, sulle nostre lavorazioni e sulle logistiche che riguardano in generale la vendita del Pomodoro di Pachino IGP”, ha ammesso Lentinello. “Abbiamo dovuto adattare i nostri centri di condizionamento per consentire al personale di lavorare nel massimo rispetto delle normative vigenti e per garantire un ambiente sicuro dal punto di vista sanitario”.
Parole chiave, quindi, quelle più gettonate in ogni ambiente di lavoro sano: distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale. A questo proposito, Lentinello ha ringraziato i Comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero, Ispica e Noto per aver fornito al Consorzio le mascherine nei periodi di emergenza, consentendo quindi di poter continuare l’attività lavorativa.
Tuttavia, nonostante la garantita operatività, i danni economici non si sono potuti evitare. Se infatti le vendite del canale GDO si sono confermate in linea con quelle degli anni precedenti, destino diverso hanno avuto quelle del settore alberghiero: “Negli scorsi mesi ci è venuto a mancare in modo completo il ricavo per il canale Ho.Re.Ca., in quanto, con la chiusura di tutte le forme di ristorazione e di ricezione presenti in Italia, si è persa questa importante fetta di consumo e, soprattutto, di promozione del nostro prodotto”.
Un parziale trend negativo che, con la ormai avviata riapertura, siamo certi che sia destinato a cambiare, per tornare a dare rinnovato lustro al nostro amato oro rosso.